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MASTOPLASTICA ADDITIVA ENDOSCOPICA
Nata come chirurgia di coloro che, per esigenze di immagine (modelle ed indossatrici), non desiderano avere cicatrici visibili in regione mammaria e poi estesa a tutte le donne, la tecnica videoendoscopica mammaria ha progressivamente conquistato una quota di preferenze rilevanti nel panorama delle chirurgia estetica mammaria.
Oggi è divenuta una delle tecniche più richieste dal pubblico femminile grazie ad i suoi innegabili vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali, tra questi l’assoluta assenza di cicatrici al seno.
PRE-OPERATORIO
Nel corso della prima visita è molto importante ascoltare le richieste della paziente e rapportarle alle condizioni anatomiche del torace, in modo da ottenere sempre un effetto naturale e gradevole. Solo quando paziente e chirurgo sono in perfetta sintonia nella scelta del tipo di intervento da eseguire, sul tipo e dimensione delle protesi da utilizzare, si può procedere alla pianificazione dell’intervento.
INTERVENTO DI MASTOPLASTICA ADDITIVA VIDEOENDOSCOPICA
L’intervento di mastoplastica additiva videoendoscopica ha una durata variabile generalmente compresa tra i 45 e i 90 minuti. Può essere effettuato sia in anestesia totale, sia in anestesia locale con sedazione. Le protesi possono essere collocate in un piano sottoghiandolare, sottomuscolare o parzialmente sottomuscolare (dual plane). Attraverso una piccola incisione cutanea di soli tre centimetri sotto l’ascella vengono scollati i tessuti al di sotto della ghiandola mammaria, che non viene in alcun modo interessata, da questo passaggio vengono inserite le protesi, l’incisione cutanea viene chiusa con dei punti riassorbibili lasciando una cicatrice che nell’arco dei sei mesi diventa quasi invisibile. L’impego della tecnica videoendoscopica permette un’esecuzione molto pià precisa degli scollamenti e un miglior controllo del campo operatorio.
Post-operatorio
Gonfiore ed ematomi sono normali nelle prime due settimane dall’intervento. Si consiglia di limitare i movimenti delle braccia evitando di sollevare pesi importanti. Eventuali fastidi possono essere controllati con antidolorifici specifici che il chirurgo provvederà a prescrivere. Viene inoltre consigliata l’assunzione di compresse che aiutano a ridurre notevolmente il rischio della “contrattura capsulare”.